Mettere “i soldi” su tutte le banche per un 7,75%

Non so voi ma periodicamente mi trovo a dover affrontare il problema di come reinvestire la liquidità generata dai certificati che vanno in autocall oppure a scadenza. La situazione del mercato non è sicuramente facile, ad esempio se si prende l’ultima settimana del dell’indice italiano si può affermare che fino al pomeriggio di venerdì le cose si stavano mettendo abbastanza male: La rottura di una resistenza su base settimanale avrebbe sicuramente scaturito una figura tecnica che avrebbe, con molta probabilità, riportato l’indice a circa 25.500 punti per poi poter anche arrivare a 24.600. Fortunatamente nella seconda parte del pomeriggio che è stata un’inversione di tendenza che ha fatto sì che quella resistenza fosse confermata.

Per ora possiamo dire quindi che il pericolo è stato scampato, ma non bisogna adagiarsi sugli allori, almeno secondo me, mai come ora è importante valutare tutti gli scenari di possibile rischio.

Il certificato che vi propongo questa settimana un po’ va proprio in questa direzione, visto che contiene delle caratteristiche di cui abbiamo parlato spesso durante gli ultimi post: Barriere lontane, premi incondizionati ed un unico sottostante. Non solo il sottostante è unico ma si tratta di un indice e non di un singolo titolo! Vediamone le caratteristiche:

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Rendimento al 7.2% ed una protezione Monster!

L’indice italiano prosegue nel suo andamento laterale compreso tra i 26900 e i 27500 punti. Discorso un po’ diverso per il Nasdaq che nelle ultime sedute a trovato uno slancio sicuramente maggiore rispetto agli altri indici. Non c’è bisogno che vi ribadisca il mio che scetticismo il livello dei prezzi del mercato azionario rapportati alla politica monetaria delle banche centrali. Ho però anche ribadito più volte che dato il prolungarsi di questa fase di congestione non è neanche possibile rimanere completamente liquidi e quindi bisogna andare a trovare dei prodotti che diano un rendimento accettabile e al contempo subiscono in maniera meno pronunciata eventuali ribassi del mercato azionario.

Questo sostanzialmente nel mondo dei certificati significa cercare le seguenti caratteristiche:

1 – sottostanti correlati e possibilmente poco volatili

2 – barriere il più profonde possibili

3 – opzioni di airbag che permette in caso di perdita di calcolare il prezzo di rimborso a partire dalla barriera invece che dal prezzo di emissione

4 – cedole fisse a prescindere dall’andamento dei sottostanti.

Solitamente mi accontento anche solo di un paio delle caratteristiche sopra citate, mentre questa volta ho trovato un certificato che le comprende tutte e quattro!

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Cedole fisse e protezione fino a -42%. Tutto con un rendimento del +11.35%

Storno per gli indici azionari, che in una sola settimana ci sono rimangiati i rialzi delle ultime due: vale sempre il principio per cui si sale con le scale e si scende con l’ascensore. L’indice italiano è ad esempio tornato sotto i 27.000 punti. Potrei dire l’avevo detto ma in realtà la mia chiamata è stata ad oggi comunque anticipata vediamo evoluzione delle prossime settimane per capire se si tratta di un ritracciamento in un trend positivo o un inversione di tendenza di più lungo termine.

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Un certificato quasi perfetto

Non so voi ma l’ultimo spike rialzista a seguito del dato sull’inflazione americana sotto le attese mi ha colto decisamente di sorpresa. Se si analizzano un po’ meglio io dati si nota come il dato più basso sia in particolare imputabile ai costi dei servizi sanitari. Ammetto anche di non aver capito quali siano i motivi che hanno portato a questa dinamica e quindi non mi esprimo oltre, per ora prendo atto del dato e vedremo se nell’altro dato, quello del PCE Core (metrica delle Fed per regolare la stretta monetaria stimando il tasso di equilibrio) questa contrazione dell’inflazione sarà confermata.

Fatto sta che proprio la mattina stessa avevo immesso un ordine a qualche tick sotto il prezzo di ask (esattamente a quota 100€) che ahimè non è poi stato eseguito proprio in virtù del forte rialzo avvenuto nel pomeriggio.

Ci tengo comunque a presentare questo certificate perché è uno dei migliori che siano mai stati emessi negli ultimi anni e dopo averlo letto penso converrete con me e capirete anche il mio rammarico:

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Partire con Lufthansa per un 9% all’anno

Questa settimana il post sarà estremamente sintetico per un prodotto estremamente semplice e lineare. Si tratta di un Cash Collect che come unico sottostante ha il titolo Lufthansa. Anche se ultimamente non sia un grande fan dei titoli aerei ed in generale del settore turistico questo certificato mostra delle peculiarità che in ottica tattica lo rendono sicuramente interessante benché non sia ancora entrato.

Vediamone subito le caratteristiche:

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Nei momenti più difficili si fanno i migliori affari: un’occasione sulle banche

A differenza di quanto ipotizzato la scorsa settimana alla fine della fine del governo si è concretizzata. Poco male, sapete che le mie strategie sono pensate per uno scenario positivo che per quello negativo ed il certificato equipesato presentato un paio di settimane fa è ancora un prodotto estremamente valido. Aggiungo di più, proprio in questo clima di elevata volatilità nel mercato italiano è possibile trovare delle occasioni che normalmente nel campo dei derivati non pagherebbero i premi che pagano in questi giorni.

Il post di questa settimana sarà molto breve perché il prodotto che andiamo a presentare è molto semplice ma presenta un profilo rischio rendimento estremamente basso.

Anticipo un po’ di caratteristiche: Si tratta di un Fixed Cash collect, per cui le cedole sono sempre garantite ogni mese a prescindere da livelli dei sottostanti. Questo già è un elemento di protezione in sé ma ciò che lo rende ancora più protettivo il livello di barriera estremamente basso al 40% dello Strike iniziale, in altre parole il certificato rimborserà a prezzo pieno fino ad un ribasso del 60% del peggiori dei sottostanti, ossia le valutazioni possono anche più che dimezzarsi.

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La tecnologia come rimedio alla follia della BCE: +14%

Le sedute di giovedì e venerdì sono state due giornate di ordinaria follia. L’aspetto più grave è che tale follia si è stata scaturita dalla istituzione che dovrebbe invece stabilizzare il sistema economico e finanziario vale a dire la Banca Centrale Europea. I giornali hanno imputato tali brusche discese degli indici azionari all’annuncio della Lagarde di un doppio innalzamento dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Ciò è vero solo in parte, infatti il mercato scontava già un rialzo dei tassi di interesse, la vera mazzata è arrivata con l’annuncio della fine della degli acquisti netti dei titoli di Stato, o meglio la dismissione del programma App dal 1 luglio 2022.

Solidalmente all’annuncio del rialzo dei tassi gli unici titoli che ne beneficiano Sono proprio quelli bancari, questa volta è successo l’esatto contrario: I titoli bancari sono stati i peggiori ed hanno trascinato con loro tutto l’indice MIB.

Questa è l’ulteriore conferma di quanto la politica monetaria della Banca Centrale Europea sia sfasata rispetto agli obiettivi che si deve porre: Sono passati 10 anni dal famoso Whatever it takes di Mario Draghi in cui è stato inaugurato il periodo di politica monetaria espansiva nell’area euro, malgrado ciò fino a pochi mesi fa non si è vista traccia di inflazione. Guarda caso l’inflazione si è alzata alla fine (presunta) di una pandemia ed alla crisi geopolitica più importante del secolo.

Conclusione: le politiche monetarie nulla hanno potuto quando si doveva alzare l’inflazione e poco potrà per il suo ribasso, questo per il semplice motivo che questa non è un’inflazione generata da eccessiva liquidità, bensì di scarsità di offerta rispetto alla domanda (e le ultime sanzioni hanno aggravato la situazione).

Quindi laddove servirebbe un maggiore impiego di investimenti per superare ad esempio l’aumento dei costi dell’energia o della scarsità di semiconduttori si costringerà gli stati ad attuare le ben note politiche restrittive che tanto bene hanno fatto negli anni passati.

Qui mi fermo perché il discorso ci porterebbe lontano, faccio solo notare che in questa situazione il vero cruccio del governo dei Migliori è la legge sulle concessioni balneari.

Non è un caso che ho parlato di semiconduttori, infatti ho deciso che per un po’ di tempo concentrerò la mia attenzione su quei settori indispensabili per l’economia e preferibilmente oltre oceano, il prodotto di seguito ne è un esempio:

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Occasione Amazon per un 16.5% annuo dopo i recenti ribassi

Oggi volevo condividere una strategia che si innesta su una mia visione di medio periodo: ossia che se negli anni precedenti il settore tecnologico viaggiava su multipli oggettivamente troppo elevati, questi forti ribassi degli ultimi tempi rappresentano un’opportunità per iniziare ad entrare in maniera estremamente graduale in varie forme.

Una è quella di iniziare un PAC su ETF o fondi ed è quello che ho personalmente iniziato a fare, ma magari ne parlerò in un altro post.

L’altra è quella di approfittare dell’elevata volatilità per cercare qualche certificate che presenti prezzi a sconto o quantomeno interessanti.

Quello che segue ne è un esempio:

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Compagnie aeree dal 13.7% in su

Mi verrebbe da dire che sui mercati meglio di così non potrebbe andare: bassa volatilità e trend rialzista senza grandi strappi. In questo contesto tutte le strategie analizzate ultimamente si stanno dimostrando profittevoli ed ancor di più si sta dimostrando performante il Portafoglio Italia che ad esempio questa settimana ha messo a segno un +1,49% contro lo 0,57% del FTSE-MIB.

Finché la barca va lasciala andare? Sicuramente sì, ma, non me ne voglia Orietta Berti, è anche vero che, per dirla come gli Afterhours, non c’è niente che sia per sempre.

Ok, tranquilli, le citazioni musicali sono finiti e mi spiego meglio: questo è per me il momento di selezionare prodotti che oltre a fornire un buon livello di protezione presentino anche la possibilità di essere liquidato a breve termine in modo tale da poter riadattarsi velocemente alle future condizioni di mercato.

Il settore che ho preso in considerazione è quello delle aviolinee, settore già consigliato nel post “Decollare per un 40% all’anno!” che ci ha dato ottime soddisfazioni.

Naturalmente non aspettatevi margini così cospicui come quelli di quel post: in quel caso eravamo nell’estate di post lockdown con volatilità e prospettive ben diverse da quelle attuali.

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Guadagnare dagli affitti brevi senza avere casa

Prima di approfondire la nuova strategia riprendiamo le fila su alcuni temi che ritengo molto importanti.

Il primo riguarda il Portafoglio Italia, visto che nel precedente post ho pubblicato la lettera inviata a tutti i sottoscrittori, ho pensato sia giusto anche rendere noto quali siano le performance, che quest’anno debbo ammettere mi stanno (positivamente) sorprendendo. Infatti da inizio anno ha messo a segno un +18,45% contro il 12,18% dell’indice italiano. La differenza o, se volete dirlo con parole più alla moda, lo spread tra i due è ben evidenziato dell’immagine qui sotto:

Una visione di più ampio respiro è dato invece dal grafico seguente:

Notato come la linea blu stia “prendendo il largo”? Per chi mi avesse seguito fin dall’inizio a fronte di un investimento di 10000€ ne avreste 12477 (+24,77%) pur avendo attraversato la peggior pandemia degli ultimi secoli! Per chi invece non l’avesse ancora fatto non è mai troppo tardi per entrare, potete trovare tutto qui.

Il secondo tema invece è una vecchia strategia conclusasi bene proprio venerdì. Il post a cui mi riferisco è “Un torta nuziale molto speciale” e ritengo sia importante tornarci perché ciò che è successo esemplifica meglio di mille parole il punto di forza dei certificate: l’asimmetria dei prezzi.

La storia è tutto sommato semplice: dei tre sottostanti uno, quello che all’inizio sembrava meglio, ha subito un forte ribasso tanto che per molti mesi non è stata percepita alcuna cedola. Erano presenti però una serie di barriere tra cui la più protettiva era al 65%. Fortunatamente proprio negli ultimi mesi il titolo SGL Carbon si è in parte ripreso recuperando fino a circa il 75% dai valori iniziali. Bene, se fossi stato esposto direttamente sul titolo, avrei perso il 25%, mentre grazie alle opzioni del certificate ho incassato tutte le cedole accumulate (anche se quella dal valore inferiore) ed ho anche realizzato una plus valenza sul capitale visto che ero entrato a 915€ ed il certificate sarà rimborsato a 1000€. Certo, l’altro lato della medaglia è che con i certificate c’è sempre un limite anche a quanto possiamo guadagnare, però limitare le possibili perdite e programmare a priori i possibili guadagni secondo me è un modo di gestire i propri investimenti.

Proprio in quest’ottica propongo il seguente certificate:

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